Siamo posati sulla dorsale che unisce San Pietro di Barbozza e Santo Stefano alla sommità del colle di Cartizze il più pregiato che, nelle viscere, custodisce la storia del mondo
I giorni
Le Opere
Ogni filare affonda le radici su una bancola modellata con la zappa e manotenuta caparbiamente vite a vite, una ad una in un interminabile colloquio con cui consolidiamo la stabilità dei pendii e la magnificenza del paesaggio.
Giovanna e Gaetano, nostri genitori e artefici del Grande cambiamento, hanno trasformato la ritualità ancestrale delle stagioni, in cui il governo dei giorni era dettato dal lavoro di stalla, in un succedersi ordinato di lavori: potatura, scasso, letamazione, sfalcio, sarchiatura, spollonatura, cura anticrittogamica, sfogliatura, diradamento, vendemmia.
Il Decalogo per “allevare viti”, organi viventi e sensibili. Si può chiamare amore?
Sì, si può chiamare amore.
La cantina di Tano si è trasformata ed ora si sviluppa in profondità dentro il magma multicolore della collina di Cartizze sopra la quale è posata la struttura deputata all’ospitalità
Il vino ricavato dalle uve delle nostre rive esprime il massimo della sua personalità nelle declinazioni classiche dello spumante in base alle caratteristiche dei terreni e alle competenze di cantina