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Tanorè è il nome
della nostra azienda
È l’omaggio ad un uomo speciale vissuto nel lungo e tormentato ‘900. Gaetano (1929 – 1997) era nostro padre e con la sua generazione ha trasformato il ‘900 da secolo di tragedie in laboratorio di pace e di benessere contadino.
Tano e Giovanna hanno faticato in collina dedicando le migliori energie all’allevamento bovino finché negli anni ’80 decisero, a malavoglia come molti loro compaesani, di chiudere la stalla per dare impulso ad una rinnovata viticoltura fatta di cura delle rive e innovazione in cantina con l’ingresso di noi, i giovani di quel tempo, portatori di più attente pratiche enologiche.
L’incontro tra generazioni è stato ben governato e ci ha consegnato un paesaggio e un mestiere che ora, soprattutto per merito dei vecchi, si fregia del titolo di Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
Tano era uno di loro – uomo buono, e massiccio – e perciò i paesani, secondo la colorita usanza dei soprannomi, lo chiamarono, con deferente riconoscimento, “Re” da cui il nostro evocativo Tanorè.
Amici. Ospiti. Clienti.
Con il supporto di molti amici / ospiti / clienti prosegue il lungo cammino che ha trasformato le colline da luogo di lavoro, spesso oscuro e sempre faticoso, in paesaggio in cui convivono fatica, dedizione e gioia. La fatica e la dedizione della cura. La gioia che sprigiona dai calici nel gesto schietto e antico dell’amicizia.